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Giorni in collina

by Matteo Méliès

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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    "Giorni in collina" è un album che racconta alcuni momenti vissuti nel paese, scivolando tra i sereni ricordi d'infanzia e i conflitti dell'età adulta, affrontati o rimandati nel tempo e nello spazio.
    Inizialmente concepito come vinile, il disco si apre spensierato, culminando in un ballo liscio. Il "lato B" si presenta più sofferto, contaminandosi con l'elettronica dilatata, per poi chiudere con una filastrocca ed una sorta di ballo di gruppo.

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1.
Casa 03:22
Col freddo che fa fuori io sto bene avvolto nel piumone nero a fiori ammirando il mio soggiorno privo di una credenza non posso più farne senza E così a seconda di chi sei, chi ti fai, cosa vuoi cambiare scegli lo specchio, il tavolo, la poltrona… Ti perdi ad arredare. Sfogliando attentamente bibbie sassoni prestando orecchio all’esigente estetica prediligendo fatiscenti mobili tenendo d’occhio il modereccio bricolage. Tra gomitoli coi nodi ragionevolmente c’è la scatola dei chiodi qui noi si vuole appender cornici per i quadri ottocenteschi sui parati tedeschi E così a seconda di chi sei, cosa fai, a chi ti vuoi ispirare frequenti mercati, depositi, capannoni… Ti appresti ad invecchiare Ti aggiri tra foreste di semafori il Sabato alle sei coi nervi logori ripassi a mente i prezzi dei cataloghi
2.
Il paese 03:40
Le colline a Est non mi lasciano guardare il sole all'alba e le rocce sui monti si colorano di luce rosa. Quando viene l'ora, un boato proveniente dalle cave si fonde nella valle al suono del campanile. Rimbomba nell'aria al sole del mattino. Andando a comprare il pane in fondo al paese è un classico che i vecchi ti chiedano: "Sei figlio di chi?" Persino in fila alle poste ai primi del mese... Ma dalle cave un tonfo che distrae si fonde nella valle al suono del campanile in un'onda che rimbomba nell'aria al sole del mattino in un caos che ti tremano i vetri e tremano le pareti,solai e tappeti E tremano i vetri, e tremano i calzifici delle lavoratrici
3.
Di quella via ricordo solo la discesa Di quei giorni ricordo solo i cieli chiari Quella luce giallo sole Ricordo tra le siepi le more e i melograni il succo come inchiostro sulle mani Ogni Mercoledì tornavo deliziato Dai dolci e dal fritto del mercato Ma Settembre si avvicinava Si capiva dal colore dell'uva Finire i compiti delle vacanze era un'utopia Non restava che lasciarsi illuminare Da quella luce giallo Sole D'Autunno in Via Longhetta baciavo l'aurora In sella sulla strada per la scuola Gruppetti di fanciulle scendevan sottobraccio Suonavo per disfare il catenaccio I melograni intanto maturavano Si capiva dalle pagelline in arrivo La sufficienza nel flauto dolce era un'utopia Non restava che lasciarsi illuminare Da quella luce giallo Sole D'Autunno in Via Longhetta baciavo l'aurora In sella sulla strada per la scuola Gruppetti di fanciulle scendevan sottobraccio Suonavo per disfare il catenaccio
4.
È una santa! È una santa! Santa donna! Santa donna! È una santa! Sognavi Barcellona ma sei venuta a vivere con me così in Spagna c'andiamo quattro giorni e poi torniamo a casa con Ryanair Viviamo ai margini del bosco come i bambini dei fratelli Grimm se scendi in strada non trovi mai traffico ma i profumi delle cucine niente Rambla, piazze o portici niente Zara o Coin RIT: È una santa! santa donna innamorata del suo villano che l'ha ubriacata d'amore La nostra casa non ha i doppi vetri, sicuramente è una classe G se guardi fuori ti trovi tra gli alberi altro che tetti di Paris Ci son più stanze del dovuto che vengon buone in caso di conflitto per non esplodere possiamo dividerci un quarto d'ora guardando il soffitto tu sul divano nel soggiorno, io nello studio sul tappeto RIT Volendo potrei sfoggiare un italiano pulito e corretto ma preferisco parlare per ore di cantieri con gli anziani soltanto in dialetto con gli anziani seduti al baretto Tu sei sempre molto carina con i colori super abbinati io son villano e mi vesto come capita con la mimetica degli schizzati tu coi gambali e il cappottino io con le squalo e i jeans RIT
5.
Oh quando la nonnina andava per fior (x2)  come una cometa portava un velo di seta    Col suo bel mazzolino celebrava il suo amor (x2)  a lei ricordava Giovanni e i vivaci trent’anni    Come una cometa portava un velo di seta  I sorrisi e le carezze ricordava così (x2)  la vita del suo amore se l’era portata via il mare    Come una cometa portava un velo di seta    Dal suo bel terrazzino l’aspettava ogni dì (x2)  la luce del tramonto sembrava volerla ingannare    Come una cometa portava un velo di seta  Oh quando la nonnina andava per fior (x2)  Lei si ricordava Giovanni e i vivaci trent’anni  La vita del suo amore se l’era portata via il mare  La luce del tramonto sembrava volerla ingannare  Come una cometa portava un velo di seta 
6.
Bosco 03:20
Ogni giorno in cerca d'aria tra la vita sedentaria qui nel bosco ho sempre trovato riparo le lunghe sere d'Agosto. Tra le ombre il vento suona un preludio autunnale Delicato, il muschio è il mio guanciale sono pronto al temporale Piove sui vigneti inariditi, sui tralicci arrugginiti. Tra le nuvole filtra luce verso i rami irrequieti. Come braccia al cielo in cerca di energia danzano in sintonia. Il profumo della Terra lievemente al cielo sale con l'aroma del regno vegetale in un vapore che assale e che respiro avido. Desideroso ed avido.
7.
Nebula 02:18
8.
L'universo mostra le sue luci nel cielo terso Le costellazioni ritagliate dalle montagne I diversi colori delle stelle irraggiungibili Stelle divampano luce I prati s'affacciano fievoli come spiagge sull'infinito L'erba è soffice Il cielo non è mai nero Le costellazioni disegnate dagli antenati suggeriscono sentieri tra le stelle innumerevoli Stelle divampano luce I prati appaiono fievoli come spiagge sull'infinito L'erba è soffice
9.
Pianoro 03:07
Ci ritroveremo là. Tra le rovine di ciò che è stato. Quando nulla più importerà ed avremo una gran fretta di volare. Con il sangue che reclama oltre le vene, senza più benzina o affitto da pagare, è giunto il tempo di lasciare questo corpo inospitale. Languida idea esangue m'insegue come la Luna rincorsa dalla marea non l'ama: che ansia le sale... La zona d'ombra oltre il presente non s'illumina mai L'abisso di ciò che fu da le vertigini Dal mistero della destinazione ogni approdo è pura teoria La tortuosità di questa mulattiera non mi fa cogliere il pianoro.
10.
RIT: Nonno padre figlio nonno padre figlio tra le foglie camminavano Nonno padre figlio nonno padre figlio tra le foglie camminavano Tutti col bastone dopo pranzo passeggiavano affiancati da tre cani senza fretta scollinavano Bubu Tommi e Tripoli zampettando li affiancavano Tutti col bastone tra le foglie camminavano Cercando qualche fungo e un po' d'ombra tra le fronde degli alberi smaglianti tesi al sole dell'Estate Il figlio spazzolava col coltello micologico i gambi dei ciodei come da legge regionale Nonno non parlava della guerra e di quei boschi Padre non chiedeva, li osservava setacciare RIT Il figlio raccoglieva fiori per la sorellina dal fitto sottobosco steso ai piedi dei castagni I ricci che pungevano le dita risvegliavano il ricordo dell'Autunno e il suo ritorno affumicato.
11.
Guarda come la Daniela felice sorride all’altare  Vedi come le morose invidiose guardan la comare    Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane    Guarda come la Daniela felice sorride all’altare  Vedi come le morose invidiose guardan la comare    Zia non si fa fregare, ha gli occhi di chi sa ammazzare (x2)   SPECIAL (Zio “ammira” le cristiane)    Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane  Zia non si fa fregare, ha gli occhi di chi sa ammazzare    Guarda come la Daniela felice sorride all’altare  Vedi come le morose invidiose guardan la comare    Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane (x2)

credits

released June 15, 2017

Testi e musiche: Matteo Bolpagni
Prodotto e registrato da Matteo Bolpagni
Mix: Matteo Bolpagni e Giorgio Presti
Mastering: Giorgio Presti

Cori in "Il paese", "Come una cometa" e "Il matrimonio di Daniela": Eleonora Tosca
Batteria in "Via Longhetta": Simone Verzeletti
Frate estasiato in "La santa e il villano" interpretato da Alfredo Masi
Fisarmonica in "Come una cometa": Davide Bonetti
Sax tenore e soprano in "Come una cometa" e "Il matrimonio di Daniela": David Hogan
Contrabbassi e violoncelli in "Nebula" e "Stelle divampano luce": Nicola Ziliani
Fotografie: Mara Brioni
Progetto grafico: Lorenzo Visioli

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Matteo Méliès Italy

Matteo Méliès compone musica particolare ed eclettica, che spazia dal pop elettronico alle canzoni d'autore, fino al rock. Nel dicembre del 2021 pubblica il video di “Geometri spaziali”, tratto dall'album “Gravità”: un disco electro-rock che, sfruttando il doppio significato del titolo, oscilla tra il comico ed il tragico durante il susseguirsi dei brani in un contesto fantascientifico. ... more

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