1. |
Casa
03:22
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Col freddo che fa fuori io sto bene avvolto nel piumone nero a fiori ammirando il mio soggiorno privo di una credenza
non posso più farne senza
E così a seconda di chi sei, chi ti fai, cosa vuoi cambiare
scegli lo specchio, il tavolo, la poltrona…
Ti perdi ad arredare.
Sfogliando attentamente bibbie sassoni
prestando orecchio all’esigente estetica
prediligendo fatiscenti mobili
tenendo d’occhio il modereccio bricolage.
Tra gomitoli coi nodi ragionevolmente c’è la scatola dei chiodi
qui noi si vuole appender cornici per i quadri ottocenteschi sui parati tedeschi
E così a seconda di chi sei, cosa fai, a chi ti vuoi ispirare
frequenti mercati, depositi, capannoni…
Ti appresti ad invecchiare
Ti aggiri tra foreste di semafori
il Sabato alle sei coi nervi logori
ripassi a mente i prezzi dei cataloghi
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2. |
Il paese
03:40
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Le colline a Est non mi lasciano guardare il sole all'alba
e le rocce sui monti si colorano di luce rosa.
Quando viene l'ora, un boato proveniente dalle cave
si fonde nella valle al suono del campanile.
Rimbomba nell'aria al sole del mattino.
Andando a comprare il pane in fondo al paese
è un classico che i vecchi ti chiedano: "Sei figlio di chi?"
Persino in fila alle poste ai primi del mese...
Ma dalle cave un tonfo che distrae
si fonde nella valle al suono del campanile in un'onda che
rimbomba nell'aria al sole del mattino in un caos che
ti tremano i vetri e tremano le pareti,solai e tappeti
E tremano i vetri, e tremano i calzifici delle lavoratrici
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3. |
Via Longhetta
04:14
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Di quella via ricordo solo la discesa
Di quei giorni ricordo solo i cieli chiari
Quella luce giallo sole
Ricordo tra le siepi le more e i melograni
il succo come inchiostro sulle mani
Ogni Mercoledì tornavo deliziato
Dai dolci e dal fritto del mercato
Ma Settembre si avvicinava
Si capiva dal colore dell'uva
Finire i compiti delle vacanze era un'utopia
Non restava che lasciarsi illuminare
Da quella luce giallo Sole
D'Autunno in Via Longhetta baciavo l'aurora
In sella sulla strada per la scuola
Gruppetti di fanciulle scendevan sottobraccio
Suonavo per disfare il catenaccio
I melograni intanto maturavano
Si capiva dalle pagelline in arrivo
La sufficienza nel flauto dolce era un'utopia
Non restava che lasciarsi illuminare
Da quella luce giallo Sole
D'Autunno in Via Longhetta baciavo l'aurora
In sella sulla strada per la scuola
Gruppetti di fanciulle scendevan sottobraccio
Suonavo per disfare il catenaccio
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4. |
La santa e il villano
03:57
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È una santa! È una santa! Santa donna! Santa donna! È una santa!
Sognavi Barcellona ma sei venuta a vivere con me
così in Spagna c'andiamo quattro giorni e poi torniamo a casa con Ryanair
Viviamo ai margini del bosco come i bambini dei fratelli Grimm
se scendi in strada non trovi mai traffico ma i profumi delle cucine
niente Rambla, piazze o portici
niente Zara o Coin
RIT:
È una santa!
santa donna innamorata del suo villano che l'ha ubriacata d'amore
La nostra casa non ha i doppi vetri, sicuramente è una classe G
se guardi fuori ti trovi tra gli alberi altro che tetti di Paris
Ci son più stanze del dovuto che vengon buone in caso di conflitto
per non esplodere possiamo dividerci un quarto d'ora guardando il soffitto
tu sul divano nel soggiorno, io nello studio sul tappeto
RIT
Volendo potrei sfoggiare un italiano pulito e corretto
ma preferisco parlare per ore di cantieri con gli anziani soltanto in dialetto
con gli anziani seduti al baretto
Tu sei sempre molto carina con i colori super abbinati
io son villano e mi vesto come capita con la mimetica degli schizzati
tu coi gambali e il cappottino
io con le squalo e i jeans
RIT
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5. |
Come una cometa
02:34
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Oh quando la nonnina andava per fior (x2)
come una cometa portava un velo di seta
Col suo bel mazzolino celebrava il suo amor (x2)
a lei ricordava Giovanni e i vivaci trent’anni
Come una cometa portava un velo di seta
I sorrisi e le carezze ricordava così (x2)
la vita del suo amore se l’era portata via il mare
Come una cometa portava un velo di seta
Dal suo bel terrazzino l’aspettava ogni dì (x2)
la luce del tramonto sembrava volerla ingannare
Come una cometa portava un velo di seta
Oh quando la nonnina andava per fior (x2)
Lei si ricordava Giovanni e i vivaci trent’anni
La vita del suo amore se l’era portata via il mare
La luce del tramonto sembrava volerla ingannare
Come una cometa portava un velo di seta
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6. |
Bosco
03:20
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Ogni giorno in cerca d'aria tra la vita sedentaria
qui nel bosco ho sempre trovato riparo le lunghe sere d'Agosto.
Tra le ombre il vento suona un preludio autunnale
Delicato, il muschio è il mio guanciale
sono pronto al temporale
Piove sui vigneti inariditi, sui tralicci arrugginiti.
Tra le nuvole filtra luce verso i rami irrequieti.
Come braccia al cielo in cerca di energia danzano in sintonia.
Il profumo della Terra lievemente al cielo sale
con l'aroma del regno vegetale
in un vapore che assale
e che respiro avido.
Desideroso ed avido.
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7. |
Nebula
02:18
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8. |
Stelle divampano luce
05:07
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L'universo mostra le sue luci nel cielo terso
Le costellazioni ritagliate dalle montagne
I diversi colori delle stelle irraggiungibili
Stelle divampano luce
I prati s'affacciano fievoli
come spiagge sull'infinito
L'erba è soffice
Il cielo non è mai nero
Le costellazioni disegnate dagli antenati
suggeriscono sentieri tra le stelle innumerevoli
Stelle divampano luce
I prati appaiono fievoli
come spiagge sull'infinito
L'erba è soffice
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9. |
Pianoro
03:07
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Ci ritroveremo là. Tra le rovine di ciò che è stato.
Quando nulla più importerà ed avremo una gran fretta di volare.
Con il sangue che reclama oltre le vene,
senza più benzina o affitto da pagare,
è giunto il tempo di lasciare questo corpo inospitale.
Languida idea
esangue m'insegue
come la Luna rincorsa dalla marea
non l'ama: che ansia le sale...
La zona d'ombra oltre il presente non s'illumina mai
L'abisso di ciò che fu da le vertigini
Dal mistero della destinazione ogni approdo è pura teoria
La tortuosità di questa mulattiera non mi fa cogliere il pianoro.
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10. |
Nonno padre figlio
02:18
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RIT:
Nonno padre figlio
nonno padre figlio tra le foglie camminavano
Nonno padre figlio
nonno padre figlio tra le foglie camminavano
Tutti col bastone dopo pranzo passeggiavano
affiancati da tre cani senza fretta scollinavano
Bubu Tommi e Tripoli zampettando li affiancavano
Tutti col bastone tra le foglie camminavano
Cercando qualche fungo e un po' d'ombra tra le fronde degli alberi smaglianti tesi al sole dell'Estate
Il figlio spazzolava col coltello micologico i gambi dei ciodei come da legge
regionale
Nonno non parlava della guerra e di quei boschi
Padre non chiedeva, li osservava setacciare
RIT
Il figlio raccoglieva fiori per la sorellina dal fitto sottobosco steso ai piedi dei castagni
I ricci che pungevano le dita risvegliavano il ricordo dell'Autunno e il suo ritorno affumicato.
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11. |
Il matrimonio di Daniela
03:13
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Guarda come la Daniela felice sorride all’altare
Vedi come le morose invidiose guardan la comare
Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane
Guarda come la Daniela felice sorride all’altare
Vedi come le morose invidiose guardan la comare
Zia non si fa fregare, ha gli occhi di chi sa ammazzare (x2)
SPECIAL (Zio “ammira” le cristiane)
Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane
Zia non si fa fregare, ha gli occhi di chi sa ammazzare
Guarda come la Daniela felice sorride all’altare
Vedi come le morose invidiose guardan la comare
Zio fissa le cristiane, lui vede oltre le sottane (x2)
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Matteo Méliès Italy
Matteo Méliès compone musica particolare ed eclettica, che spazia dal pop elettronico alle canzoni d'autore, fino al rock. Nel dicembre del 2021 pubblica il video di “Geometri spaziali”, tratto dall'album “Gravità”: un disco electro-rock che, sfruttando il doppio significato del titolo, oscilla tra il comico ed il tragico durante il susseguirsi dei brani in un contesto fantascientifico. ... more
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